La comunicazione con un figlio adolescente

Chi sono gli adolescenti? Gli adolescenti sono ragazzi e ragazze che vivono un periodo di trasformazione “totale”, a 360 gradi, nella sfera fisica, affettiva, psichica, sociale, emotiva, spirituale, intellettuale…. Questa fase evolutiva è, per ogni adolescente, un mix esplosivo di elementi critici ma ricchi di forte potenzialità come: il bisogno evolutivo di vivere un senso di contestazione (sia a scuola che in famiglia), la ricerca della propria identità che spesso si esprime con aggressività, la ricerca di modalità per affermare il proprio sé nel contesto sociale, l’emergere della consapevolezza di una mancanza che però non riescono ancora a definire e la ricerca continua della verità, il tutto vissuto con un forte senso di disadattamento mentre sono alla ricerca di nuovi punti di riferimento e del loro posto nel mondo. Questo mix esplosivo, associato alle grandi aspettative dei genitori, molto spesso sono la causa di accese discussioni. Cosa può aiutare i genitori a gestire le sfuriate tipiche di un adolscente?

Di certo tenere in considerazione le difficoltà che nostro figlio/a sta affrontando nel suo percorso personale è sicuramente un elemento fondamentale da tenere in considerazione. Con l’arrivo dell’adolescenza, il rapporto genitori-figli, subisce una virata improvvisa che modifica in maniera irreversibile gli equilibri della relazione. Tutto ad un tratto non siamo più indispensabili, tanto meno un punto di riferimento per i nostri “piccoli”, ma siamo visti come potenziali nemici. Spesso vorremmo tornare alla semplicità dei capicci di quando erano dei bambini e invece dobbiamo farci forza e camminare al fianco dei nostri ragazzi in preda alle loro emozioni tipiche della adolescenza, ma come?

Tieniti saldo. Tuo figlio adolescente sta sperimentando un vortice di emozioni ed è importante che noi genitori non ne siamo travolti. Mantieni i piedi per terra, rimani calmo, e cerca di essere una guida, non farti coinvolgere dal turbinio delle loro emozioni. Molto spesso per mantenere la calma abbiamo bisogno di tirare un respiro profondo o lasciare la stanza quando è troppo difficile non perdere le staffe. Se riesci a mantenere la calma mentre loro perdono il controllo, sarà più facile poter comunicare con loro una volta che si sono calmati. Guidali. Quando manteniamo la calma, siamo meglio equipaggiati per aiutare nostro figlio a processare e a gestire le emozioni che stanno sentendo. Pochi semplici passi possono aiutarli a mettere ordine i propri sentimenti e a rispondervi in maniera appropriata.

Dai un nome alle emozioni.
Nomina esattamente quello che stanno provando: rabbia, delusione, tristezza, paura? Le emozioni intense spesso possono essere avvertite in maniera simile. Incoraggiali a fare lo stesso, a denominare quello sentono e a provare a capire cosa si nasconde dietro queste emozioni. Rivendica le emozioni.
Le emozioni non sono sbagliate, e i nostri figli non dovrebbero vergognarsene. È normale essere tristi se un amico ci tradisce, sentirsi delusi quando studiano per una prova e non riescono bene come speravano, o addirittura sentirsi tristi per ragioni che non riescono a rintracciare. (Viva gli ormoni!) Infatti, identificare e sperimentare i sentimenti è salutare e indispensabile. Ma…

Non usare le emozioni come caprio espiatorio.
Le emozioni che provano i nostri ragazzi non possono essere una giustificazione necessaria alle loro azioni. Ogni persona deve prendersi la responsabilità per quello che fà, anche se sotto l’effetto di un bombardamento ormonale come quello tipico della pubertà. Aiutali ad indentificare dei modi migliori per moderare le emozioni ed esercitare un migliore controllo su sé stessi Questo non necessariamente significa che noi, come genitori, dobbiamo risolvere ogni problema quando i nostri figli sono in piena sfuriata, ma dobbiamo essere sicuri però di comunicare ai nostri ragazzi, sia in situazioni di calma sia nel pieno di nel pieno di una loro tempesta emotiva, l’importanza di prendersi la responsabiltà delle proprie azioni e scegliere di non farsi sopraffare dalle emozioni.

Cerca di essere un buon esempio.
Un esempio positivo è la migliore strategia di insegnamento per i nostri figli. Dimostra per primo quali sono le modalità più sane per gestire ed esprimere i tuoi sentimenti. Dimostra tu stesso di seguire lo stesso sentiero per il quale vuoi guidarli. Chiedi scusa quando commetti un errore, perché capita a tutti. I nostri ragazzi hanno bisogno di sapere che noi siamo lì per sostenere la loro crescita e non per esigere da loro di essere perfetti. Più di tutto, i nostri figli adolescenti, hanno bisogno di sapere che noi ci siamo. Se loro sono continuamente in balia delle onde delle emozioni, noi siamo la roccia sulla quale possono aggrapparsi. Facendo questo li aiutiamo a sentirsi al sicuro e possiamo, con calma, guidarli nel loro percorso, costruendo un esempio per tutte le difficoltà emotive che verranno nel futuro.

Per approfondimenti sugli aspetti neurofisiologici dell’adolescenza, questo è un articolo interessante: https://www.irishtimes.com/life-and-style/health-family/parenting/parenting-the-teenage-brain-a-user-s-guide-1.3582136Se

Consiglio anche la visione di questo video intitolato Beyond Adolescent Angst Helping Teens Manage Anxiety and Intense Emotions, pieno di esempi pratici per migliorare la comunicazione con i figli adolescenti
https://www.youtube.com/watch?v=vqliDTxLdoY